B. MORRIS & SONS LTD.

B. Morris & Sons Ltd.: da pioniere artigiano a protagonista dell’esportazione britannica.
Fondata nel 1810, B. Morris & Sons Ltd. fu una delle più antiche imprese di tabacco del Regno Unito e, sin dai primi decenni dell’Ottocento, si ritagliò una solida reputazione per miscele raffinate e un’offerta diversificata di marchi. Attorno al 1826 l’azienda si stabilì definitivamente a Londra, aprendosi la strada nei circuiti commerciali cittadini e – grazie alle rotte imperiali – in mercati lontani come India, Australia e Sudafrica.
Il cuore dell’attività era la produzione di sigarette e tabacchi da fiuto, ma nel catalogo figuravano anche sigari e “moist snuff” per uso tradizionale. Tra i brand più popolari si ricordano:
Reina Regenta, nome ispirato al celebre romanzo spagnolo e dedicato a un blend dolce di Virginia e taglio orientale;
Joysticks, caratterizzato da confezioni vivaci e un lettering giocoso, con un tabacco dal gusto brioso;
Forcasta, miscellanea esotica messa a punto per il mercato europeo del continente;
Blue Book, proposta “di alta classe” destinata ai fumatori più esigenti e spesso esportata in confezioni regalo;
Three Witches, dal nome evocativo e un aroma mediamente corposo, pensato per fidelizzare il pubblico maschile;
Silk Cut, precursore del celebre marchio rilanciato negli anni Sessanta, che qui appariva come linea top-quality con filtro rinforzato.
Per garantire approvvigionamenti costanti e diversificati, B. Morris controllava direttamente o attraverso partecipazioni varie società collegate al tabacco:
Cabana Cigar Co., specializzata nell’importazione e confezionamento di sigari cubani;
Ottoman Cigarette Co., concessionaria di “oriental tobacco” e produttrice di sigarette in stile turco;
E. Levy & Sons, punto di riferimento per il tabacco egiziano e virginiano;
Albert & Bromet, partner distributivo sia a livello domestico sia oltremare.
Questo network integrato permise all’azienda di offrire miscele esotiche – molto apprezzate dalla borghesia europea – e confezioni curatissime: astucci in carta colorata, laccati e con dettagli in oro, che comunicavano elegante artigianalità. Prima ancora dell’era delle grandi holding del tabacco, B. Morris era già un modello di “integrazione verticale”: selezione e stagionatura delle foglie, miscelazione, confezionamento e distribuzione avvenivano sotto un unico coordinamento.
All’inizio del Novecento il panorama aziendale inglese cambiò radicalmente con la nascita dell’Imperial Tobacco Company (1901) e, pochi anni dopo, della British American Tobacco (1904). Nonostante la concorrenza crescente e la concentrazione del mercato, B. Morris mantenne la propria indipendenza fino al 1940. Le difficoltà imposte dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale – razionamenti, interruzione delle rotte marittime e controllo rigido dei materiali di confezionamento – indussero la famiglia Morris a sospendere le attività produttive.
Gli stabilimenti di Londra, un tempo animati dal profumo del tabacco, vennero gradualmente svuotati e le attrezzature cedute ai grandi gruppi che nei decenni successivi dominarono il settore. I marchi, in parte assorbiti o rilanciati sotto nuove insegne, entrarono nel portafoglio di conglomerati come British American Tobacco, che ne preservarono per qualche tempo la memoria commerciale.
Oggi B. Morris & Sons Ltd. è ricordata come emblema di un’epoca in cui la cura dell’assemblaggio delle miscele e l’eleganza del packaging erano elementi imprescindibili per distinguersi in un mercato allora in rapida evoluzione. I suoi brand più iconici – specialmente quelli dal sapore “esotico” – esercitano tuttora fascino tra i collezionisti di tobacconiana e custodi di un capitolo fondamentale della storia industriale britannica.