ELEONORA DUSE " LA DIVINA "

COUSIS' CIGARETTES serie "Celebrities" 

Eleonora Duse - Wikipedia 

Con questa card Maltese, dei primi del '900,  vorrei introdurre una delle più grandi attrici teatrali italiane, ammirata in tutto il mondo per il suo stile recitativo naturale e intenso. La sua carriera artistica iniziò da bambina, quando seguì la sua famiglia di attori ambulanti in giro per l’Italia. A 14 anni debuttò a Venezia con la compagnia di Cesare Rossi, dove conobbe il suo primo marito, l’attore Tebaldo Checchi, da cui ebbe una figlia, Enrichetta. La sua fama crebbe rapidamente e presto divenne la prima attrice della compagnia, interpretando opere di autori come Goldoni, Alfieri, Schiller e Shakespeare. Nel 1885, la Duse fondò la sua propria compagnia, con cui si esibì in Italia e all’estero, conquistando il pubblico e la critica con le sue interpretazioni di personaggi femminili complessi e tormentati. Tra le sue opere più celebri ci sono Fedora, Nora, Cavalleria rusticana e La signora delle camelie, scritte da autori come D’Annunzio, Ibsen, Verga e Dumas. La Duse fu la prima attrice a portare sul palcoscenico il teatro moderno, basato sulla psicologia dei personaggi e sulla verosimiglianza delle situazioni. Il suo modo di recitare era innovativo e rivoluzionario, poiché si basava sull’espressione dei sentimenti e delle emozioni, senza ricorrere a gesti convenzionali o a trucchi scenici. La Duse era in grado di trasmettere al pubblico la sua intensità emotiva con uno sguardo, un silenzio, una voce. La sua vita privata fu segnata da molte relazioni sentimentali, tra cui quella con il poeta Gabriele D’Annunzio, che le dedicò alcune delle sue opere più belle, come La città morta, Francesca da Rimini e La figlia di Iorio. La loro storia d’amore fu appassionata e travagliata, e finì con una rottura dolorosa, che segnò profondamente la Duse. Dopo la fine della loro relazione, la Duse si ritirò dalle scene per alcuni anni, dedicandosi alla sua vita spirituale e alla sua salute, che era sempre stata delicata. Nel 1921, tornò a recitare con la compagnia di Dario Niccodemi, con cui fece una tournée in Europa e in America. La sua ultima apparizione fu nel 1923, a New York, dove interpretò La voce umana di Cocteau. L’anno successivo, morì a Pittsburgh, durante una tournée americana, a causa di una polmonite. Il suo corpo fu trasportato in Italia e sepolto nel cimitero di Asolo, dove aveva una villa. Eleonora Duse è stata una delle attrici più influenti e ammirate della storia del teatro, e ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana e mondiale. La sua arte è stata fonte di ispirazione per molti altri artisti, come Sarah Bernhardt, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Marlon Brando e Meryl Streep. La sua figura è stata celebrata in numerosi libri, film, documentari e mostre, che ne hanno rievocato la vita e la carriera. La Duse è stata una donna eccezionale, che ha saputo esprimere con il suo talento e la sua personalità la bellezza e il dolore dell’esistenza umana.

ELEONORA DUSE e il CINEMA

Eleonora Duse fece un solo film nella sua carriera artistica. Si tratta di Cenere, un film muto girato nel 1916 e diretto ed interpretato da Febo Mari, basato sull’omonimo romanzo del 1904 della scrittrice Grazia Deledda. In questa pellicola, Eleonora Duse interpreta il ruolo di Annetta, una donna che abbandona il suo figlio illegittimo e poi cerca di riaverlo. Questa fu l’unica interpretazione cinematografica dell’attrice teatrale, che preferiva il palcoscenico al grande schermo.


"Courtesy of the Media History Digital Library"

pag. n. 25 del libro (THE FILM AND THE PUBLIC) del 1955

“Guardando indietro, fu grazie a uomini come Max Linder e Charles Chaplin che si iniziò a definire la tecnica di recitazione intima tipica del cinema. È notevole che quando Eleanora Duse, pioniera dell’arte drammatica in stile naturalistico, apparve nel film ‘Cenere’ nel 1916, riuscì a conferire dignità a questo melodramma sentimentale grazie alla sobrietà e bellezza della sua interpretazione. La descrizione che Shaw fece del suo lavoro teatrale, scritta circa vent’anni prima, anticipa infatti il tipo di recitazione ideale per il cinema. Quando entra in scena, sei libero di osservarla con il binocolo e notare le rughe che il tempo e la cura hanno impresso sul suo volto. Queste sono le prove della sua umanità; e lei sa bene che non si dovrebbe mai coprire quella scrittura significativa con un velo di artificio. Duse crea l’illusione di un’infinita varietà di pose e movimenti eleganti. Ogni pensiero, ogni sfumatura di emozione, si manifesta con delicatezza ma chiarezza visiva; eppure, nonostante i numerosi cambiamenti e sfumature, è impossibile trovarla in una posa scomoda o vedere uno sforzo che comprometta la naturale eleganza dei suoi gesti. Al contrario, le interpretazioni di Sarah Bernhardt nei primi film come ‘La Reine Elizabeth’ o ‘La Dame aux Camelias’ stabilirono uno standard di artificio che persistette nel cinema degli anni '20, adatto solo per le occasionali fantasie macabre come ‘Il Gabinetto del Dottor Caligari’ o ‘Dottor Mabuse’, o per le esilaranti commedie di Mack Sennett. Fu ancora Shaw a fornirci, prima ancora che il cinema nascesse, la definizione più azzeccata di questo tipo di performance drammatica: ‘l’arte rara e preziosa’, scrisse, ‘di apparire splendidamente naturali in una recitazione che imita la vita reale’.” 


"Courtesy of the Media History Digital Library"

Immagine ritagliata dalla pag. n. 27 del libro (FIFTY YEARS OF ITALIAN CINEMA (1955)


Locandina del Film CENERE della SOCIETA' ANONIMA AMBROSIO (1916)

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NOTA SULLA SOCIETA' di DISTRIBUZIONE 

La Società Anonima Ambrosio, fondata a Torino nel 1906 da Arturo Ambrosio, è stata una delle prime case di produzione cinematografica in Italia, con un ruolo pionieristico nello sviluppo dell'industria cinematografica italiana. La società ha prodotto e distribuito il film "Cenere" nel 1916, un adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo di Grazia Deledda, che ha segnato l'unica apparizione sul grande schermo dell'attrice teatrale Eleonora Duse. Oltre a "Cenere", Ambrosio Film ha avuto una filmografia estremamente vasta e variegata, producendo centinaia di film tra cui documentari, comiche e drammi storici. Tra i titoli più noti vi sono "Gli ultimi giorni di Pompei" e le comiche di Robinet, che hanno contribuito al successo internazionale della compagnia. La "Serie d'oro" (1909-1918) rappresenta il periodo di massimo splendore della casa di produzione, durante il quale sono stati realizzati alcuni dei suoi lavori più significativi. Tuttavia, nonostante il successo iniziale, la società ha affrontato un declino e ha chiuso i battenti nel 1924.