02/06/2025
Card n.22
Hella Moja Origini e formazione Nata a Königsberg il 18 gennaio 1896 come Helene Morawski (poi anche registrata come Helene Schwerdtfeger), Hella Moja rimase orfana in giovane età. Per mantenersi lavorò come traduttrice per la Deutsche Presse-Korrespondenz di Hannover, coltivando parallelamente la passione per la recitazione. Si formò sul palco con il celebre Emmanuel Reicher e con Frida Richard, muovendo i primi passi professionali al Lessingtheater di Berlino, dove debuttò nel 1913 e rimase fino al 1915. Dal teatro al cinema muto 1914: primo ingaggio sul set, inizia a interpretare ruoli in produzioni tedesche. Primi anni di carriera: si fece notare durante il periodo della Prima Guerra Mondiale, diventando una delle attrici più richieste del panorama nazionale. Ruoli chiave: “Die weiße Rose” (1915) “Streichhölzer, kauft Streichhölzer!” (1916) “L’ultima danza di Tatiana” (1918) con Otto Rippert “Figaros Hochzeit” e “So ein Mädel” (1920), quest’ultimo diretto da Urban Gad “Gräfin Walewska” e “Der Vampyr” (1920) Nel 1927 in “U 9 Weddigen” di Heinz Paul Grazie a un volto dal forte impatto visivo e a un’eleganza ricercata, finì perfino in collezioni come quelle delle celeberrime figurine cinematografiche. Imprenditrice e sceneggiatrice Nel 1918 fondò la Hella Moja Filmgesellschaft, una casa di produzione interamente gestita da lei, dove non solo recitava ma iniziava anche a produrre e, a metà anni Venti, a scrivere sceneggiature. Tra i titoli prodotti e firmati come sceneggiatrice: So ein Mädel (1920) – attrice, produttrice e autrice Felicitas Grolandin (1923) – produttrice Der falsche Prinz (1927) e Die andere Seite (1931) – sceneggiatrice Questa poliedricità la rese un raro esempio di donna imprenditrice in un’industria allora ancora profondamente maschile. Anni Trenta e difficoltà sotto il nazismo Con l’ascesa del nazismo, Hella Moja si trovò invischiata nelle leggi razziali: non riuscendo a provare un’ascendenza “ariane”, fu costretta a cambiare nome nel 1934 in Helka Moroff. Nonostante alcuni tentativi di riprendere la carriera cinematografica, gli ingaggi sul grande schermo diventarono sempre più rari. Ultimi anni a Kiel e tragica conclusione Dal 1942, sotto l’ultimo pseudonimo Hella Sewa, lavorò come suggeritrice (prompter) allo Stadttheater di Kiel. Dopo la guerra non trovò più spazio né in cinema né in teatro. Nel dicembre del 1951, a soli 55 anni, si tolse la vita a Kiel, lasciando dietro di sé il ricordo di una pioniera del cinema tedesco. Eredità e curiosità Figura pionieristica: una delle prime donne a guidare una casa di produzione e a firmare le proprie sceneggiature in Germania. Immagine iconica: diverse sue fotografie, tra cui ritratti di Nicola Perscheid, contribuirono a diffondere il suo stile sofisticato negli anni Venti. Memoria storica: sebbene scomparsa dal grande schermo dopo gli anni Trenta, il suo percorso imprenditoriale e creativo è spesso studiato come esempio di autonomia femminile nell’industria del cinema muto.